Il termine Dipendenza può assumere due connotazioni diametralmente opposte: esiste infatti una dipendenza sana ed una patologica.
La prima, sana e naturale, che coinvolge ogni individuo, è la dipendenza dall’aria, dall’acqua, dal cibo, dalle relazioni familiari e sociali, dagli affetti, nella misura in cui tutto questo consente al singolo di vivere e accrescere la propria interiorità in modo libero.
La seconda, quella patologica, invece, diminuisce, o addirittura, annulla il controllo su di sé facendo perdere la capacità di scegliere, di acconsentire o di rifiutare. Fanno parte di questo gruppo le dipendenze da sostanze e da oggetti, ad esempio l’alcol, le droghe, i farmaci, la tecnologia; e le dipendenze da persone –genitori, parenti, partner- o da situazioni –sesso, trasgressioni, eccessi, etc. -.
Le dipendenze patologiche sono caratterizzate dal bisogno assoluto e irrefrenabile, di tipo psicologico e/o fisiologico, di una certa situazione, oggetto o sostanza. Sono intese come un’irresistibile o compulsiva necessità di uno stato emotivo, esperienziale e cognitivo che si può raggiungere con delle sostanze psicotrope o attraverso certi schemi comportamentali che si sono sviluppati come dipendenza, in relazione all’assunzione eccessiva di cibo, o gioco d’azzardo, sesso, internet, lavoro. Solitamente questo avviene in reazione ad uno stress o ad una difficoltà nel regolare le proprie emozioni. Molti studi evidenziano una correlazione tra l’uso di sostanze con un vissuto traumatico o di isolamento sociale.
I sintomi tipici possono essere di tipo psico-cognitivo, fisiologico e comportamentale e comportano problematiche sempre più serie fino a diventare croniche in ambito sociale, lavorativo, familiare e affettivo.
In questo caso una terapia può aiutare ad individuare le cause che hanno precipitato il circolo vizioso della dipendenza e i trigger che portano alla ricaduta. Inoltre aiuta ad affrontare eventuali problematiche legate alla dipendenza come la depressione, scarsa autostima o ansia. Nei casi gravi è necessario ricorrere ad un centro residenziale e/o ad uno psichiatra.
Dr.ssa Emanuela Peruzzi
Psicologa Psicoterapeuta a Vicenza